Ricco come un pascià: quante volte abbiamo pronunciato o sentito questa frase! Questa locuzione ha un’origine antichissima e prende le mosse da Ibrahim Pascià, il Gran Visir (primo ministro) del Sultano turco Solimano I il Magnifico, che divenne l’uomo più potente e ricco del regno.
Era nato nel 1493 da una famiglia di poveri pescatori di fede cristiana; rapito da bambino e venduto come schiavo ad una ricca vedova, fu da questa ceduto al Sultano in virtù della sua straordinaria intelligenza; ne divenne fidato servitore, ma più propriamente amico intimo e anzi, secondo molti, amante.
Sta di fatto che i due erano inseparabili e Ibrahim Pascià cominciò a scalare tutti i gradi della carriera fino a ricoprire la carica più ambita e importante: quella di Gran Visir, appunto.
Ma riuscì ad accumulare anche altre cariche (capo del governo, dell’esercito e dell’amministrazione), oltre che una ricchezza smisurata.
Il suo palazzo a Istanbul era di una magnificenza sfolgorante pari al potere che giorno dopo giorno stava acquisendo.
Un potere che, accompagnato a megalomania e arroganza, lo fece diventare ben presto inviso non solo ai rispettati e influenti “muftì”, i giuristi che amministravano religione e giustizia, ma anche al Sultano stesso.
E fu così che la mattina del 15 Marzo 1536 Ibrahim Pascià fu trovato strangolato. Il mandante non fu mai scoperto.
Solimano il Magnifico, dopo la morte dell’amato amico, cadde in una profonda prostrazione.
Nella foto: lo stupefacente pugnale conservato nel Museo Topkapi di Istanbul