C’era una volta un Imperatore indiano della dinastia dei Moghul, ricco, ma così ricco che il suo esercito schierava elefanti con zanne rivestite d’oro e d’argento.
Il suo nome era Shah Jahan, visse tra il 1592 e il 1666 tra ricchezze inestimabili e stravaganze leggendarie.
Fu lui infatti a commissionare il celebre “Trono del pavone” d’oro massiccio tempestato di 26.000 gemme di incalcolabile valore ed era sempre lui ad accogliere gli ambasciatori e i viaggiatori illustri abbigliato con abiti sfarzosi e con in testa un turbante con incastonato il più grande topazio allora conosciuto, che mandava bagliori accecanti.
Quel leggendario trono, che qualche storico ha stimato valesse un qualcosa come 800 milioni di dollari odierni, fu scardinato e portato in Persia quando i Moghul furono sconfitti dallo Scià Nadir Shah e di esso, purtroppo, se ne persero le tracce.
Ma rimase a perpetua memoria uno degli occhi del pavone che lo adornavano: l’enorme diamante di 105,602 carati conosciuto come “Koh-i-noor ” (“Montagna di luce”) che, quando gli Inglesi conquistarono il Punjab, fu requisito e donato alla Regina Vittoria e poi incastonato al centro della croce maltese nella corona di Queen Elisabeth Bowles-Lyon, la Regina madre dell’attuale Queensland Elisabeth, corona conservata nel Museo della Torre di Londra.
Il valore del diamante è di 140 milioni di euro. Un mio consiglio: non sforzatevi di possederlo.
Porta una sfiga pazzesca (ma solo agli uomini). Alle donne porta fortuna. Dicono.