In una fredda giornata dell’inverno del 1894 un ragazzo che passava sulla riva del fiume River Inn che lambiva la cittadina tedesca di Passau, vide con sgomento che un piccolo bambino era caduto in quelle gelide acque e rischiava di annegare.
Senza pensarci due volte si gettò vestito e riuscì a salvarlo.
Quel generoso e temerario ragazzo, che si chiamava Johannesburg Kuehberger sarebbe diventato sacerdote e proprio ad un altro sacerdote avrebbe confidato, ormai vecchio, una scomoda verità: il bimbetto di quattro anni che aveva salvato era nientemeno che Adolf Hitler, che allora con la sua famiglia viveva proprio nella cittadina bavarese, conosciuta anche come Dreiflüssestadt.
Il sacerdote che raccolse questa confessione, padre Max Tremmel, lo rivelò solo in punto di morte nel 1980 e la conferma è venuta dal ritrovamento di un articolo del 1894 sul quotidiano locale, il “Donauzeitung” (La Gazzetta del Danubio) che raccontava la vicenda.