Briciole di storia, quisquilie e pinzellacchere. Il più antico caffè italiano (E uno dei più antichi al mondo)

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Il 29 Dicembre 1720 a Venezia, sotto i portici delle Procuratiae Nuove in Piazza San Marco, grazie allo spirito imprenditoriale di Floriano Francesconi, aprì i battenti il Caffè “Alla Venezia Trionfante”.
Ma da subito i Veneziani, entusiasti di questo locale che, insieme al Caffè Procope di Parigi, è uno dei più antichi del mondo, lo ribattezzarono Florian (con l’accento sulla a) perché “Andemo da Floriàn” era diventato una sorta di diktat.

Il successo arrise da subito a questo locale che dal Settecento in poi vide clienti illustri: da Goldoni a Casanova (era l’unico locale che consentisse l’entrata alle donne e per il seduttore questo era una manna dal cielo), da Lord Byron a Goethe, da Foscolo a Rousseau, da Dickens a d’Annunzio.

Non fu solo un locale alla moda (e sin da subito costoso), ma ebbe anche un ruolo nella Storia del nostro Risorgimento: nel 1848 i patrioti Niccolò Tommaseo, Daniele Manin e altri si riunirono proprio al Florian per organizzare la rivolta contro gli odiati Austriaci e durante l’insurrezione della Serenissima questo Caffè si trasformò in un ospedale da campo.

E sempre tra quelle sale meravigliosamente affrescate, per la precisione nella Sala del Senato, nel 1893 nacque l’idea di istituire un’Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea, meglio nota come la Biennale di Venezia, ad opera di un gruppo di intellettuali e artisti capitanati dall’allora Sindaco di Venezia, Riccardo Selvatico, poeta e commediografo lui stesso.

Il fascino e lo splendore del Florian a Venezia sono rimasti immutati e ancora oggi questo storico Caffè incanta chiunque entri a degustare le sue specialità.